Comprare casa, in Germania il mutuo costa meno. Ma l’Italia va meglio di Spagna, Uk e Usa

Qual’è la situazione del mercato dei mutui in Italia? Se si prendono a riferimento le ultime statistiche disponibili, finanziare l’acquisto della propria abitazione rivolgendosi al sistema bancario è oggi più conveniente rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea. Una convenienza che secondo gli esperti deriverebbe dalle decisioni assunte da Mario Draghi in qualità di governatore della Banca Centrale Europea, in particolare il Quantitative Easing, pur così contestato da parte tedesca.
In questo momento, un mutuo contratto presso un istituto di credito del Belpaese comporterebbe tassi di interesse tali da oscillare tra l’1 e il 2%, con variazioni dovute non solo al tipo di tasso prescelto, ma anche alla banca che erogherebbe il mutuo.

Le comparazioni sui mutui europei

A ufficializzare quanto detto sinora sono state in particolare le comparazioni compiute da “Mutui.it” e “Facile.it”, portali specializzati in questo genere di analisi. La statistica ha avuto come teatro 14 Paesi dell’UE, per i quali sono stati simulati finanziamenti relativi ad un immobile quotato 180mila euro, con una richiesta pari a 120mila e un piano di rientro strutturato su 20 anni di durata. Naturalmente occorre considerare come si tratti di una statistica abbastanza parziale, in quanto occorrerebbe anche tenere nel debito conto la reale convenienza all’acquisto di un’abitazione che distingue ognuno dei Paesi presi in considerazione, ovvero dai prezzi di mercato che caratterizzano le situazioni nazionali.
Prescindendo da ogni altra considerazione, si può comunque stabilire che l’indicizzazione italiana va a manifestarsi sotto forma di Taeg oscillanti
“tra l’1,03% e l’1,10% nel caso dei mutui a tasso variabile e tra il 2,01% e il 2,08%” ove invece si tratti di finanziamenti a tasso fisso. Dati che vengono superati in quanto a convenienza soltanto da quelli relativi a Francia, Svizzera e Germania, con gli elvetici privilegiati rispetto a tutti gli altri cittadini europei considerati all’interno del campione selezionato.
Anche la Spagna può godere dal canto suo di condizioni abbastanza simili a quelle italiane, mentre va notevolmente peggio a Grecia e Gran Bretagna, ove i tassi vanno ad attestarsi su livelli novolmente più alti, a seconda del tasso desiderato.

Nel resto del mondo

Se i tassi attualmente vigenti all’interno dell’Unione sono abbastanza simili, con le variazioni dovute solitamente alla politica adottata dal singolo istituto bancario e al cosiddetto “rischio Paese”, fuori dall’area Euro esistono invece dati molto divergenti.
Se infatti Singapore riesce a contenere i tassi sotto il 2%, in altri Paesi il dato diventa molto più pesante. In tal senso basta dare uno sguardo al mercato statunitense e australiano, con tassi che vanno ad attestarsi su livelli quasi doppi rispetto al dato italiano.
Particolarmente critica è poi la situazione russa, ove contrarre un mutuo a tasso fisso comporta accollarsi oneri in doppia cifra, con gli interessi che si impennano oltre la soglia del 12%.
Insomma, almeno nel caso dei tassi di interesse dei mutui l’Italia riesce per una volta a mostrare indici positivi, nonostante le recriminazioni delle associazioni dei consumatori relative all’ancora troppo elevata difficoltà di accedere ai finanziamenti da parte di troppe famiglie che continuano ad essere respinte dal sistema bancario.

Comments

comments